Previsivo Osservatorio Energia – Anno VII – n. 21 – Ottobre 2010
In questo numero:
1. Il quadro macroeconomico. Il quadro macroeconomico rimane incerto soprattutto rispetto alla reale consistenza della crescita nel 2011. Situazione di revisione al ribasso delle aspettative da parte dell’industria e un mercato del lavoro ancora estremamente debole, la stima di crescita del Pil per il 2011 non va oltre lo 0.8%.
2. Lo scenario petrolifero. Dati di crescita della domanda di petrolio più consistenti rispetto alle previsioni e una ridotta volatilità del prezzo stanno delineando un quadro di moderata, ma costante crescita del prezzo del Brent. Le aspettative per il 2011 sono di un ulteriore aumento del prezzo medio rispetto al 2010.
3. Il sistema elettrico. Dopo una crescita consistente nei primi 4 mesi del 2010, la rimanente parte dell’anno si sta caratterizzando per l’assenza di un chiaro trend nella dinamica della richiesta di energia. Si stima un rallentamento nella crescita il prossimo anno. Nel 2011 le quote di produzione dalle diverse fonti variano sensibilmente, si prevede una consistente riduzione di produzione da impianti CIP6. Il mix termoelettrico vede un incremento della produzione a ciclo combinato e a carbone.
4. Le politiche ambientali. Ancora incertezza sul funzionamento dello schema CV per il prossimo futuro. Si ipotizza il mantenimento di un sistema “di mercato” con obbligo su produzione e importazione, e la persistenza dell’obbligo, in capo al GSE, di ritiro dei CV invenduti, ad un prezzo fissato sulla base di un livello di sostegno minimo (floor). La situazione sul mercato del carbonio appare invece più facilmente prevedibile.
5. I prezzi all’ingrosso. In un quadro di rallentamento della crescita del PIL, rispetto a quanto osservato nel 2010, e di una domanda elettrica che rimarrà notevolmente inferiore rispetto al 2009, in concomitanza con la forte overcapacity del sistema, i prezzi risentono inevitabilmente di forte pressione competitiva.
6. I mercati esteri. Differenziali di prezzo fra mercato italiano e quelli europei particolarmente elevati nel primo semestre 2010, la dinamica degli ultimi mesi è di parziale chiusura degli spread di prezzo. I prezzi a termine per il contratto Cal2011 rimangono sostanzialmente bassi, segnale di debolezza generale del settore elettrico a livello europeo, con prezzi vicini ai costi di generazione e margini contratti.